DEDICATO A TUTTI I MIEI "COMPAGNI DI ATTESA"

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QuoteIn una delle scene iniziali di Batman Begins, bellissimo film d'azione uscito ormai un decennio fa per celebrare gli esordi del leggendario eroe mascherato, Thomas Wayne (al secolo Linus Roache), degno padre del prodigioso Bruce (Christian Bale), rivolge al figlio la celebre frase: «Sai perché cadiamo, Bruce? Per imparare a rimetterci in piedi». Queste parole rappresentano in un certo senso la chiave di tutto il film, poiché il fedele maggiordomo (uno stratosferico Michael Caine), presente alla scena, le ripeterà in una fase particolarmente critica della vicenda per esortare il ragazzo, ormai orfano, adulto ed erede dell'esempio paterno, a rialzarsi di fronte ai terribili colpi sferratigli dalla criminalità organizzata. Vuole perciò essere il messaggio centrale di questa intensa pellicola: mai demordere, mai arrendersi, continuare sempre a reagire anche di fronte ai rovesci inevitabili che ci riserva l'esistenza.

Un insegnamento non dissimile, in effetti, proveniva ormai due millenni or sono da un maestro di saggezza come Lucio Anneo Seneca, quando nel dialogo La tranquillità dell'anima consigliava al suo allievo Sereno: «Anche se altri occuperanno la prima fila e la sorte ti collocherà nell'ultima, combatti lo stesso con la voce, l'incitamento, l'esempio, il coraggio: chi resiste, anche con le mani tagliate, ed esorta i suoi compagni con le grida, trova sempre il modo di aiutarli in battaglia!». Un inno alla combattività, a non rassegnarsi: anche monco o menomato il soldato può giovare con la voce, e magari persino condurre il suo esercito alla vittoria, come accadde secondo la tradizione al generale Tirteo, storpio e imbelle maestro di scuola, che però grazie all'energia parenetica dei suoi carmi avrebbe fatto trionfare gli Ateniesi nella seconda guerra messenica.

Esempi antichi e moderni, ma forse avvolti in un'aura troppo mitica e fantastica, irreale, onirica. Quella che, invece, per me ormai da alcuni anni è triste realtà è che i mesi di seguito in cui mi trovo, quasi magicamente, illeso si contano sulla punta delle dita... Poi ecco, invece, i miei cari "amici" a sbarrarmi la strada: di volta in volta muscoli, tendini, tessuti logori e capricciosi, irritabili e umorali, sempre pronti a riservarmi una brutta sorpresa dietro l'angolo. È sicuramente il frutto di una condotta e di una gestione sconsiderata di chi è istintivamente avulso da tabelle, schemi e sane metodiche di allenamento, e poi ama tanto, accanto al running, anche quel male impietoso e ferale che è il calcio: a cinque, a otto, a undici, anche uno contro uno nella gabbia se serve...

Insomma, eccomi nuovamente qua a guardare gli altri da dietro la vetrina, in un misto di desiderio di ripresa e cupa rassegnazione, acciaccato e dimesso ma dentro già in via di rigenerazione, come una pila esausta pronta a ricaricarsi, un fuoco che cova sotto la cenere, un detenuto perennemente incollato ai quadratini di cielo che ritaglia la sua gelida inferriata...

E in cuor mio so che tornerò, lo stesso di prima, migliore di prima: ovvero, migliore se troverò in me il senso della costanza di una applicazione sistematica; lo stesso, invece, se la mia scellerata mancanza di criterio continuerà a riservarmi inconsulte e improvvisate "scorrerie" sull'asfalto. Buon "pit stop" a chi si trova come me, intanto: e forse è proprio vero che solo chi cade può assaporare in pieno il gusto del recupero in tutta la sua potenza inebriante e rivitalizzante... Un po' come accade allo schiavo che recupera la libertà, o a un single impenitente di fronte all'amore vero! Quote

 

Arduino Maiuri

8 Dicembre 2015

 

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