PAROLA DI MARATONETA

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Quote Il prossimo 20 di Marzo correrò la mia 31ᵃ maratona, 17ᵃ consecutiva a Roma: infatti dal 1995 ad oggi le ho corse tutte, ma nonostante ciò sono sicuro che quella domenica sarò emozionato come se fossi tornato indietro di 19 anni, alla mia prima maratona di Firenze nel 1993, quando impiegai 23 minuti a percorrere gli ultimi due chilometri perché andato all'avventura. Da allora ho capito che con questa gara non si scherza e non si può partecipare senza essersi allenati a dovere e aver svolto tutti i compitini, dai lunghi ai medi, dalle ripetute lunghe a quelle brevi che ti permettono alla fine di considerare la maratona quasi un compito di matematica, perché in base a quanto fatto in allenamento sai perfettamente quanto farai in gara, salvo imprevisti imponderabili.

Tornerò col pensiero al ricordo dell'ultimo chilometro di Roma nel '98, quando capii che avrei finito per la prima volta sotto le tre ore, arrivando al traguardo con le lacrime agli occhi ed un groppo alla gola. Da allora sono riuscito altre diciannove volte a scendere sotte le tre ore, l'emozione e la soddisfazione sono sempre le stesse, anzi, forse oggi sono aumentate perché per me è sempre più difficile correre una maratona sotto i 4.15 al chilometro. Mi ricorderò anche di Latina nel 2001, il giorno del mio personale, quando ho corso gli ultimi 12 km ad un ritmo che oggi fatico a tenere in una diecimila. Nonostante ciò continuo a preparare la maratona con lo stesso impegno di sempre, per rispetto verso me stesso e verso la gara, perché i ricordi sono belli ma bisogna vivere il momento e continuare a dare il massimo, guardare avanti per quello che si riuscirà a fare domani.

Ci vuole rispetto per questa gara, bisogna arrivare al 30° km senza faticare, risparmiando le energie, perché la maratona comincia al 30° e finisce al 36°, a mio parere le parti più importanti di questa gara in cui se si riesce a tenere il ritmo costante non si avranno più problemi fino al traguardo; si può aumentare il ritmo per correre i km più veloci della gara, aiutati psicologicamente dai sorpassi dei tanti avversari che ci hanno superato nei primi km e che ora rallentano perché partiti troppo velocemente.

Mi ricorderò pure con affetto di tutti i compagni di allenamento con cui in diciannove anni di gare ho preparato le maratone in allenamenti duri che culminavano sempre con medi di 30 km al biscotto come test finale sul ritmo da tenere in gara e che inevitabilmente finivano per essere gare competitive senza pettorale. Ma il bello di tutto ciò alla fine è la gara contro se stessi, perché poi in mezzo a 15000 persone, si correrà solo con i propri ritmi e fatiche, la soddisfazione al di là delle sfide con gli amici/nemici/compagni di allenamento sarà di essere riuscito a dare il meglio di se tessi come tapascione.

Domenica 20 Marzo sarò sulla linea di partenza con tutti questi pensieri e con i muscoli induriti per l'ansia da prestazione, ma consapevole di aver dato il massimo negli allenamenti, arrivando a fare anche 490 km in un mese, e nonostante ciò sarò emozionato e timoroso perché la maratona finisce all'ultimo metro dopo 42.194 km. Quote

 

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